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Tele e pennelli
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Tele e pennelli
Je suis en amour, oui! Sono innamorato, innamorato della figura umana! Decisi fin da bambino che avrei fatto il pittore, forse più per necessità che per altro, data la mia statura - 1 metro e 50, dovuta ad una duplice frattura alle gambe contratte tra il '78 ed il '79. Non potendo camminare e costretto a lunghi periodi di riposo data la mia salute piuttosto cagionevole, le petit Henry schizzava ritratti, o più spesso vignette, ed a scuola faceva caricature dei professori. Ero amato dai miei compagni, li facevo divertire con le mie caricature! Crescendo, mi stufai presto della monotonia della vita familiare e mi diedi alla bella vita, quella bella vita che la Montmartre della belle epoque offriva agli studenti squattrinati e bohémien. Uhmmm....sì, il est vrai -è vero- che squattrinato io non lo ero proprio, la mia era una ricca famiglia aristocratica, ma facevo del mio meglio, come un dandy, per divertirmi tra i numerosissimi locali notturni quali Le Divan Japonaise, Les Folies-Bergére, la "maison" di rue des Moulins, e il Moulin Rouge. Fu lo spirito del dandy ad attrarmi, fu il dandismo a farmi assaporare il piacere e l'ebbrezza delle folle notturne, i lustrini del circo, i lussi artefatti e kitsch del caffè concerto o dei salotti, dell'amore mercenario; fu ancora il dandismo a ispirarmi sensazioni parallele di orrore e di allucinazione, di repulsione tradotta in ironia, di rifiuto espresso in una sorta di odio-amore, di schiavitù ed insieme di dominio: elementi contrastanti che riverserò in una pittura di inesauste folgorazioni emotive.
Circondato di amici, i più pittori e poeti, ritraevo le ballerine del Moulin Rouge e i ricchi borghesi che venivano a passare una notte di piacere nel locale più famoso del mondo. Oh! Mi piaceva, oui!
Per un certo periodo di tempo andai addirittura ad abitare in un bordello in rue de Moulins, ritraendo le prostitute ed i clienti, incontrando talvolta anche mon pere - mio padre- il conte Alphonse de Toulouse-Lautrec che viveva oramai separato da mia madre, la contessa Adèle, e si dava anch'egli alla bella vita.
Non amavo affatto la pittura manierata e borghese dei pittori accademici, di fronte ai quali, ovunque mi trovassi, pronunciavo frasi ironiche, per non dire di rabbia acuta. Mi divertivo anche a scandalizzare l' uditorio; e per ottenere quest'effetto, mi lasciavo andare a divagazioni estetiche assolutamente fuori dal comune. Cominciavo proclamandomi come l'unico uomo detentore dei criteri che consentono di apprezzare il bello, rovesciavo intenzionalmente i valori correnti e mi prodigavo per portare alle stelle il kitsch, per sconcertare brutalmente l'uditorio. Un giorno scoprii nella vetrina di un negozio un tappeto con motivi di leopardi e mongolfiere e, osservandolo dissi agli amici "Leopardi e mongolfiere... Non è bello? Ammirevole, vero?". La cattiva pittura mi scatenava le più pazze risate e mi rendeva perfido al punto di organizzare un'esposizione dei quadri più volgari, pretenziosi o stupidi.
Alle insistenti domande di un ministro ad una inaugurazione di una mostra, che mi chiedeva di chiarire le mie concezioni estetiche, risposi: "Signore, la pittura è come la merda, si sente ma non si spiega!".
Sono irriverente? Me oui! Irriverente ma simpatico!
Circondato di amici, i più pittori e poeti, ritraevo le ballerine del Moulin Rouge e i ricchi borghesi che venivano a passare una notte di piacere nel locale più famoso del mondo. Oh! Mi piaceva, oui!
Per un certo periodo di tempo andai addirittura ad abitare in un bordello in rue de Moulins, ritraendo le prostitute ed i clienti, incontrando talvolta anche mon pere - mio padre- il conte Alphonse de Toulouse-Lautrec che viveva oramai separato da mia madre, la contessa Adèle, e si dava anch'egli alla bella vita.
Non amavo affatto la pittura manierata e borghese dei pittori accademici, di fronte ai quali, ovunque mi trovassi, pronunciavo frasi ironiche, per non dire di rabbia acuta. Mi divertivo anche a scandalizzare l' uditorio; e per ottenere quest'effetto, mi lasciavo andare a divagazioni estetiche assolutamente fuori dal comune. Cominciavo proclamandomi come l'unico uomo detentore dei criteri che consentono di apprezzare il bello, rovesciavo intenzionalmente i valori correnti e mi prodigavo per portare alle stelle il kitsch, per sconcertare brutalmente l'uditorio. Un giorno scoprii nella vetrina di un negozio un tappeto con motivi di leopardi e mongolfiere e, osservandolo dissi agli amici "Leopardi e mongolfiere... Non è bello? Ammirevole, vero?". La cattiva pittura mi scatenava le più pazze risate e mi rendeva perfido al punto di organizzare un'esposizione dei quadri più volgari, pretenziosi o stupidi.
Alle insistenti domande di un ministro ad una inaugurazione di una mostra, che mi chiedeva di chiarire le mie concezioni estetiche, risposi: "Signore, la pittura è come la merda, si sente ma non si spiega!".
Sono irriverente? Me oui! Irriverente ma simpatico!
Henry de Toulouse-Lautrec- Messaggi : 4
Data d'iscrizione : 05.06.13
Località : Paris
Re: Tele e pennelli
Un simpatico irriverente! Dal mio lontano e buio medioevo dovrei inorridire, invece io non posso non ammirare la bellezza delle tue opere, la leggerezza incredibile del tuo tocco. La maschera dell'apparenza nasconde a volte il suo contrario: un piccolo corpo può contenere una grande anima così come dal fango nascono i fiori. Questa è l'armonia dell'universo di cui tu riveli anche il senso beffardo.
Eloisa- Messaggi : 24
Data d'iscrizione : 31.05.13
Località : nata nell'Ile de la Cité di Parigi , residente a Troyes
Re: Tele e pennelli
Henry, sei certamente beffardo e irriverente, una sorta di istrione nato. Mi piace la tua vitalità.
Mi ricordi tanti attori che ho incontrato per via.
Strano, ma quella grassa risata dinanzi alla pittura accademica, accompagnata da un modo nuovo di fare pittura, poi è diventata anch'essa accademismo... o non lo è mai stato?
Mi ricordi tanti attori che ho incontrato per via.
Strano, ma quella grassa risata dinanzi alla pittura accademica, accompagnata da un modo nuovo di fare pittura, poi è diventata anch'essa accademismo... o non lo è mai stato?
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