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Il Dono dell'Hidalgo errante Don Chisciotte
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Il Dono dell'Hidalgo errante Don Chisciotte
Questo chiuso in un scrigno, cesellato da numeri arabi è il mio dono. Non chiedetemi perché non potete vederlo subito, è a causa di maghi malvagi che mi perseguitano ma che sconfiggerò.
Si tratta d' un ippogrifo di cui mi parlò un certo Ariosto che incontrai nella striscia del non tempo - ma questa è altra storia strana - che mi narrò epiche gesta e di un viaggio verso la luna per recuperare il senno di un eroe.
Credo che la mia figura ed il senso che essa ha dato a tutte le figure umane - ché tante cose è l' hidalgo Don Chisciotte - riguardi proprio il recupero del senno degli umani. Si tratta però del senno come l' intese un certo Erasmo - anche lui incontrato in quella striscia di snodi temporali e infine di tempo unico - che parlò addirittura di Elogio della pazzia. Di quella come la mia che sembra tale ma non lo è. Perché pazzia è quella del mondo che nelle regole e nel senso comune commette le empietà più grandi. Dunque, si direbbe che vi regalo un senno nuovo, vicino al sogno per poter andare oltre alle apparenze fredde come il cuore delle streghe o dei satrapi o di tutti quelli dell' ipse dixit.
Don Chisciotte- Messaggi : 13
Data d'iscrizione : 06.06.13
Re: Il Dono dell'Hidalgo errante Don Chisciotte
Il senno, Don Chisciotte, che tu possiedi ben più di molte sedicenti anime avvedute, accolgo per riporre nel forziere della Valle.
Te ne ringrazio, confermando il mio benvenuto...
Te ne ringrazio, confermando il mio benvenuto...
Re: Il Dono dell'Hidalgo errante Don Chisciotte
Il senno, cavaliere d'altro tempo, quanto è facile perderlo inseguendo quelle ombre che altri chiamano "follia"...
Che tu possa serbarne poco, giacchè nella tua follia mi ritrovo completamente, come in uno di quei sogni di ragnatela.
Pazzo è il mondo dei " baccellieri, dei preti, dei barbieri, dei duchi, dei canonici". E il senno che qui vi dono è come un riscatto contro coloro che mi costruirono, vi costruiscono un sepolcro di follia, per affermare la loro vera pazzia, quella dei togati gentiluomini della ferrea ragione che li ha perduti nelle loro illusioni, redendoli finti.
Così scrivesti qualche giorno fa...
Che tu possa serbarne poco, giacchè nella tua follia mi ritrovo completamente, come in uno di quei sogni di ragnatela.
Pazzo è il mondo dei " baccellieri, dei preti, dei barbieri, dei duchi, dei canonici". E il senno che qui vi dono è come un riscatto contro coloro che mi costruirono, vi costruiscono un sepolcro di follia, per affermare la loro vera pazzia, quella dei togati gentiluomini della ferrea ragione che li ha perduti nelle loro illusioni, redendoli finti.
Così scrivesti qualche giorno fa...
Virginia Woolf- Messaggi : 39
Data d'iscrizione : 24.05.13
Età : 53
Località : Inghilterra
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